BOLOGNA - Prosegue il percorso che porterà al Congresso nazionale dell'Uisp del 2009. Dal 28 al 30 novembre si è infatti svolta a Chianciano l'Assemblea nazionale della Lega Calcio Uisp, durante la quale sono state affrontate, in vista del quadriennio 2009-2012, le tematiche relative alla programmazione delle attività per poi procedere al rinnovo delle cariche. Una sessione di lavoro che si è particolarmente distinta per spirito di partecipazione e desiderio di innovazione da parte di tutti i presenti. In questo contesto, l'Emilia Romagna ha visto tributarsi un particolare riconoscimento, in virtù del lavoro svolto, con l'elezione di tre suoi rappresentanti nel novero dei 21 consiglieri eleggibili.
Andrea Casella, presidente della Lega Calcio Uisp emiliano-romagnola, commenta con soddisfazione l'esito dei lavori.
"La mia elezione tra i consiglieri di Lega nazionali, assieme a quella del modenese Gino Montecchi e di Giuseppe Giletto da Cesena, rappresenta sicuramente un importante riconoscimento del lavoro che la Lega Calcio regionale ha saputo svolgere nel corso degli ultimi quattro anni sul nostro territorio. Ma quello che ci lusinga è il fatto che questo tributo non sia tanto un derivato dei nostri "numeri" (46mila tesserati in Emilia Romagna su un totale di 250mila a livello nazionale, ndr), quanto della qualità delle nostre attività, delle nostre proposte e degli spazi di formazione che siamo riusciti a creare. E giacché l'attività di base sta sul territorio, lo rappresenta e interagisce con esso più da vicino di chiunque altro, questo riconoscimento premia innanzitutto le nostre associazioni sportive che in quel territorio operano quotidianamente".
Quali sono stati gli argomenti al centro della discussione?
"Per quanto riguarda i contenuti legati all'attività calcistica, la cosa importante è stato il livello di discussione ed approfondimento sulla nostra idea di calcio. Abbiamo cominciato a mettere in discussione le regole tradizionali, con l'idea di individuare innovazioni per l'attività giovanile e per allargare questo sport a tutti coloro che non hanno la possibilità di giocare. Quel che è emerso è innanzitutto la grande voglia di avviare una forma alternativa di 'gioco', capace di stare al di fuori della tradizionale interpretazione del calcio legato allo spettacolo. E questo ci ha portato quindi a discutere degli spazi, dei luoghi in cui noi intendiamo inserirci con le nostre attività".
Quali sono questi luoghi?
"Sicuramente tutti quei posti anche inusuali e 'ufficiosi' in cui i giovani si riuniscono. E quindi di certo non gli stadi o le grandi strutture. E poi vogliamo che il calcio Uisp sappia far proprie le tematiche ambientali, diventando contenitore e strumento di promozione di una nuova coscienza ecologista. Inoltre, le nostre attività, anche inserendosi nella scia di un'esperienza consolidata come quella dei Mondiali Antirazzisti, dovranno sapersi slegare da circuiti datati e restrittivi".
Cosa ti ha colpito di più di questa assemblea?
"Sicuramente la partecipazione e il coinvolgimento, che si è materializzato in un elevatissimo numero di interventi. E, in secondo luogo, il fatto che tutto il paese fosse adeguatamente rappresentato dalle testimonianze dei membri dell'Uisp di tutta Italia, con il loro bagaglio di conoscenze sulle necessità di ogni singola realtà e con le loro proposte per il miglioramento dei rapporti sia con le amministrazioni locali che con la nostra associazione in tutti i suoi molteplici livelli".
Qual è dunque il percorso che questa Lega intende intraprendere?
"Sicuramente vogliamo continuare sulla strada imboccata quattro anni fa, che ci ha portato a superare tutti i localismi imparando a lavorare in maniera congiunta ed integrata. Uno stimolo fornitoci più volte dal nostro presidente nazionale Simone Pacciani che oggi tutti abbiamo interiorizzato. Il ritrovare dirigenti di tutta Italia pronti a rappresentare il territorio e non se stessi, in maniera autoreferenziale, rappresenta uno dei principali traguardi del lavoro svolto".